Innovazioni tecnologiche che garantiscano “valore aggiunto umano”: questo è l’approccio pensato da Renault per i propri clienti e per la società in generale. Da decenni ormai la Losanga tiene bene a mente quindi i vincoli imposti dal sound design nello sviluppare i propri modelli: il suono del motore, gli indicatori di direzione, i bip emessi dal display, la riproduzione audio nell’abitacolo, sono solo alcuni esempi di applicazioni pratiche.
Fabrice Cambolive, CEO della Marca Renault: “Da oltre 30 anni, Renault si adopera per realizzare “voitures à vivre”. Prenderci cura dei nostri clienti e coccolarli nel miglior ambiente sonoro possibile fa parte del nostro DNA”.
Con l’avvento dei primi veicoli elettrici sono logicamente cambiati i paradigmi alla base del sound design applicato nelle automobili: mancando il rumore prodotto dal motore, come ci si può “inventare” un suono? La risposta è arrivata a partire dal 2010, quando con la concept car DeZir, Renault ha proposto il suo “VSP”, ovvero il Vehicle Sound for Pedestrians. Trattasi di un suono esterno all’abitacolo, emesso a bassa velocità con lo scopo di avvertire i pedoni; la messa in commercio di questa funzionalità è arrivata non molto dopo, con ZOE.
Creare un suono simile, così come anche per gli altri tipi di suoni, comporta una serie di sfide difficili da affrontare: porre il sound design al servizio della sicurezza ma anche dell’ecologia acustica. L’obiettivo comune è quello di ottenere una qualità di vita in città più armoniosa, regalando sempre e comunque all’autista un’esperienza di guida calda e umana, a immagine e somiglianza della Marca: umanizzare il rapporto tra conducente, veicolo e tutto ciò che li circonda.
Per raggiungere quest’obiettivo, i team di sound design di Renault hanno iniziato collaborazioni con partner specializzati quali, ad esempio, l’Ircam (Institut de recherche et coordination acoustique musique di Parigi), o ancora, il compositore Andrea Cera.
UNA NUOVA AGGIUNTA
Tra i diversi partner di Renault, si è aggiunto recentemente alla lista anche il musicista e compositore Jean-Michel Jarre, che oltre ad essere un autentico pioniere della musica elettronica (settore in cui è attivo dagli anni ’70), è anche un appassionato di tecnologia. L’obiettivo di Jarre è di aiutare Renault a sviluppare la miglior sound experience possibile a bordo dei nuovi veicoli, tutti elettrici o ibridi. Replicare in auto quella sensazione che si ha quando ci si trova comodamente nel proprio di salotto a gustare della musica, un’esperienza immersiva e multisensoriale di altissima qualità. Ad esempio, proponendo ambienti musicali tramite il sistema multimediale, che comprende un’inedita modalità “podcast” dedicata a questo tipo di sorgenti sonore. L’idea era anche quella di creare, mediante un nuovo VSP e sequenza di benvenuto, una firma sonora empatica, in grado di esprimere mobilità più che velocità e potenza.
IL DIETRO LE QUINTE
“Dietro le quinte del sound design” riprende tutto ciò che si cela dietro il lavoro svolto, mostrando il contributo di Jarre tanto come creatore quanto come ingegnere. Oggetto della collaborazione le sfide poste dal sound design, passando per le prime riflessioni fino al reveal dei suoni di Scenic E-Tech Electric al Salone di Monaco 2023.
Il focus, a detta di Jarre, va sul significato che il sound design assume nella più ampie prospettive sociali, tecnologiche ed ambientali. Le auto elettriche sono particolarmente silenziose, il che contribuisce per certi versi a renderle ancora più eleganti, lo scopo è quindi quello di ideare un suono piacevole ed ‘educato’, che per l’appunto dia continuità alle caratteristiche dell’auto stessa. Renault è un brand storico, che appartiene alla comunità, e “questo è un messaggio che dobbiamo trasmettere attraverso il suono del motore, deve suonare ambizioso, utopico”, ha riferito in merito il musicista.
La grande sfida è consistita nel trovare un suono che avesse il giusto equilibrio tra l’essere accogliente, visionario, e che portasse con sé il concetto di mobilità del domani, pur sempre restando un segnale di pericolo.
Andrea Cera, compositore e sound designer: “Il primo compito è stato quello di tracciare suoni usabili per isolarli, dopodiché abbiamo processato questo materiale ‘crudo’ all’Ircam per renderlo ‘continuo’”. “Combinare le idee con quelle di un compositore è stato di gran valore, in quanto porta con sé una nuova prospettiva e tecniche già provate e riprovate” ha risposto Jarre.
Giocando d’anticipo, Renault, ha dimostrato ancora una volta la volontà di distinguersi dalla massa per affermare la propria specifica identità, e lo ha fatto in nuovo (o quantomeno poco esplorato e poco sfruttato) campo espressivo.
Fonte: RenaultGroup.com